La prima volta che ha conosciuto una persona con sindrome di Down era il 1987, erano altri tempi e molti erano i tabù, non si cercava un loro inserimento nella società, spesso venivano scansati, umiliati e isolati da tutti; non era raro che non venissero considerati come persone con sentimenti, bisogni, desideri, capacità e, quando possibile, venivano allontanati anche dalle famiglie.
Lo stesso accadeva alla persona da Soela conosciuta, non svolgeva nessuna terapia comportamentale e anche la sua famiglia se ne vergognava, poi, le cose hanno lentamente iniziato a cambiare, è cambiata la sensibilità della società e la considerazione di chi ha la sindrome di Down; il destino ha voluto che Soela conoscesse Emanuela Zaimin, fondatrice della Fondacionit Down Syndrome Albania e, grazie a lei, è stato possibile realizzare questo progetto.
I bambini con sindrome di Down sono bambini che amano giocare, hanno sentimenti, vogliono divertirsi e sono imprevedibili come ogni bambino; non manca di farlo notare anche Soela che ha lavorato con tantissimi bambini, i pregiudizi verso di loro devono essere superati, lavorare con loro è stato per lei come lavorare con i bambini che non hanno la sindrome, si sono dimostrati imprevedibili allo stesso modo.
Nel suo progetto, 14 bambini sono diventati i protagonisti di altrettante opere d’arte, hanno dato vita a quadri conosciuti, hanno impersonato i protagonisti delle tele interpretando un ruolo.
Irma diventa così la splendida ballerina che ci osserva dai quadri di Degas e Renoir, muove delicati passi di danza, siede composta tenendo tra le braccia un bel micione, Iris coccola il suo peluche imitando la Gabrielle Arnault di Louis Léopold Boilly, Belkisa si trasforma nella celebre infanta Margherita di Velazquez; ci sono poi Gazi, Marvin, Arbi, Megi, Krenardi, Eljana, Flavio, Belkisa, Emiljano, Vanesa, Eta, Lela, tutti bellissimi interpreti di famosi dipinti.
Se volete vedere le belle opere che la fotografa ha presentato in “Edhe une jam nje veper arti" (Ogni uomo è un pezzo d’arte) e dare un calcio ai pregiudizi sui bambini con la sindrome di Down, vi invito a visitare la pagina Facebook di Soela Zani https://www.facebook.com/soela.zani e guardare questi bimbi con occhi nuovi, ammirare la dolcezza dei loro sguardi, dei loro sorrisi, e l’intensità delle loro interpretazioni.
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